Un workshop che è un percorso filosofico di riconnessione con il nostro io più creativo e istintivo

Il Disegno brutto non è un metodo ma un percorso, che attraverso segni, linee e forme permette di riformulare il proprio vocabolario visivo, per esprimerci liberamente senza costrizioni e paure di essere giudicati.

Durante il workshop non ci concentreremo sull’obiettivo del disegno finito o sul risultato, ma sul “fare” e sull’esplorazione del momento di un disegnare istintivo.

Attraverso esercizi pratici e considerazioni filosofiche, avremo come obiettivo quello di riportare le persone a disegnare, sperimentando modalità che possono essere utilizzate come strumenti quotidiani di supporto al pensiero e alla ricerca interiore.

Il workshop si concentrerà soprattutto sulla prima fase del Disegno brutto, quella di “Scarabocchio”, che si svolgerà al mattino, e di “visione della realtà” e “analisi della propria identità” al pomeriggio.

“Non disegnare più è come vivere con un arto amputato: sentire il prurito e provare a grattarsi il braccio che non c’è più.
Il riflesso non smetterà mai di richiamarci a quel periodo in cui, bambini, ci perdevamo nel mondo fantastico dei nostri segni, in cui creavamo simboli e sbrodolavamo la nostra immaginazione come se non ci fosse niente di più facile, senza nessuna stitichezza.
I fogli si accumulavano ed erano pensieri che depositavamo nella miglior banca che possediamo: la mente.
Perché disegnare è ricordare, vedere, immaginare.“

da “La via del disegno brutto” di Alessandro Bonaccorsi